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Van Gogh ad Arles

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Ad Arles sulle tracce di Van Gogh

Ben trovato amico viaggiatore! Finalmente è giunto il momento per te di conoscere quale sia il rapporto che unisce la Provenza e Vincent Van Gogh per cui seguimi e scoprirai un inedito Van Gogh ad Arles.

Forse non sai ma potresti pensare che il pittore abbia trascorso qui chissà quanti anni ed invece il suo periodo di permanenza in città è stato davvero breve, appena poco più di un paio di anni dal febbraio 1888 al maggio 1890 ma così intenso e profondo da rendere ormai questo binomio inscindibile.

Quando Vincent arrivò ad Arles, prese in affitto una camera nella Pensione ristorante Carrel che possiamo ammirare in uno splendido e famoso dipinto ma, siccome era di gusti difficili, accusò il proprietario della pensione di varie scorrettezze e, nella successiva primavera, affittò l’ala destra formata da quattro stanze della altrettanto famosa “Casa gialla”.

Van Gogh ad Arles: la casa gialla

Qui avrebbe voluto fondare un “atelier”, una comunità di artisti desiderosi di spogliarsi degli schemi pittorici dell’epoca come aveva fatto lui. Purtroppo soltanto Paul Gauguin accettò il suo invito a trasferirsi ad Arles ed il suo rapporto con Van Gogh, per certi versi, non fu proprio idilliaco. Ma questa è un’altra storia!

Pensa che, durante il suo periodo ad Arles, realizzò oltre cento opere tra disegni, schizzi ed acquarelli, più duecento dipinti che, a mio avviso, rappresentano il massimo splendore della vita artistica di Vincent e, in effetti, sono tra i più famosi.

Personalmente mi sento molto fortunato perché con Patrizia abbiamo potuto ammirare molti di questi dipinti nel Museo di Van Gogh ad Amsterdam durante il nostro viaggio in Olanda che ti consiglio di approfondire nel mio articolo.

Inoltre, amando molto questo pittore, non abbiamo resistito ed appena a Napoli, dove viviamo, c’è stata la mostra interattiva dedicata a Van Gogh non ce la siamo persa. Un’esperienza fantastica con l’ausilio della realtà virtuale che ti permetteva di entrare proprio nella sua casa gialla e nei paesaggi che la circondavano. Se dovesse arrivare nei pressi di dove vivi, non perdertela!

Ma quali sono i luoghi amati e ritratti o dove semplicemente si soffermava Van Gogh?

Sulle orme di Van Gogh ad Arles

La Casa gialla

In primis, percorrendo le orme di Van Gogh ad Arles, direi non può mancare la famosa “Maison Jaune”, la “Casa gialla” dove egli risiedeva che, ahimè, ormai non esiste più, per cui mettiti l’anima in pace, come ho fatto io, perché l’unico modo per poterla vedere è attraverso i suoi dipinti.

Restando nell’ambito della casa gialla, sicuramente un altro quadro famoso è, senza dubbio, quello relativo alla sua stanza con il grande letto in legno. Di questo splendido dipinto ne esistono tre versioni di cui la principale è conservata presso il museo Van Gogh di Amsterdam.

Van Gogh ad Arles: la camera con il letto

In compenso potrai vedere la targa di dove si trovava in Place Lamartine. Questa grande piazza è stata costruita dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Van Gogh ad Arles: la targa in place lamartine

Van Gogh ad Arles: Notte stellata sul Rodano

Visto che ti trovi nei pressi di Place Lamartine, dopo una breve passeggiata lungo il Rodano, arriverai ad un punto indicato da una targa dove Vincent che adorava passeggiare anche fuori dal centro, dipinse la famosa “Notte stellata sul Rodano” e, sempre lungo il Rodano, seguendo un percorso ben segnalato potrai facilmente identificare i punti dove dipinse il “Ponte di Trinquetaille” ed il “Vecchio mulino di Rue Mireille”.

Van Gogh ad Arles: notte stellata sul rodano

Certo, mi dirai, che il panorama, a distanza di 130 anni, non è più lo stesso, però, chiudendo gli occhi, potrai immaginare come potesse essere allora e, abbandonandoti alle emozioni, rivivere quel momento.

Devo tuttavia farti una precisazione! Poiché Van Gogh dipinse molte “notti stellate” (una sua piccola mania), il dipinto a cui mi riferisco non è la famosissima “Notte stellata” che sicuramente conoscerai. Questa fu dipinta durante il suo soggiorno a Saint-Remy-de-Provence mentre era ospite volontario del locale ospedale psichiatrico, una località ad una ventina di chilometri da Arles che fra l’altro è famosa per essere la patria di Nostradamus.

Van Gogh ad Arles: notte stellata

Ritornando verso il centro storico, attraversa la Porta de la Cavalerie e, con l’ausilio di Google Maps o di una cartina, cerca la centrale

Van Gogh ad Arles: Place du Forum ed il Café la Nuit

O come veniva chiamata anticamente Place des Hommes in quanto qui erano soliti riunirsi, la mattina presto, i braccianti agricoli mentre, oggi, è una piazza vivissima piena di turisti, tavolini e bistrot e Vincent, la sera, amava passeggiare per questa piazza sedendosi ad uno dei tavolini all’aperto dei caffè.

Van Gogh ad Arles: il cafè e Patrizia

A renderla famosa però non è né la statua di Frédéric Mistral, il poeta francese, premio Nobel per la letteratura nel 1904 che campeggia al centro della piazza né il fatto che Van Gogh amasse frequentarla bensì un locale “le cafè la nuit”, reso celebre da Van Gogh per averlo dipinto in uno dei suoi quadri con il titolo “La terrasse du café le soir” facilmente riconoscibile dalla veranda gialla oltre che dal nome.

Se vuoi puoi sederti e mangiare qualcosa o semplicemente bere una caffè.

Van Gogh ad Arles: il cafè la nuit

Quando vi siamo stati, stavano preparando una gigantesca paella, veramente gigantesca, ma purtroppo anche con tanto di api che vi ronzavano intorno.

Tra le opere dipinte, ti ho già citato, nel mio articolo dedicato ad Arles, l’Anfiteatro ma sono ugualmente famose “L’entrèe du jardin public à Arles” nei giardini pubblici così come l’Alyscamps, i campi elisi di romana memoria.

Altro luogo immancabile è la

Van Gogh ad Arles: Place Victor Hugo

Qui avvenne il famoso litigio con l’amico Gauguin (che non amava affatto la Provenza e desiderava trasferirsi ai Tropici) dal quale scaturì il gesto autolesionista di Vincent. È qui, infatti, che con un rasoio si recise il lobo dell’orecchio sinistro e che, a causa del gesto, fu ricoverato presso il locale ospedale.

Anche qui dipinse le corsie, le stanze ospedaliere, approfondendosi poi sulle sofferenze dei malati e sulla loro disperazione.

La salute mentale di Van Gogh andò sempre peggiorando tanto che, spontaneamente, decise di ricoverarsi presso l’ospedale psichiatrico di Saint Paul de Mausole a Saint-Remy-de-Provence ed è qui che prendono vita altri capolavori come la “Notte Stellata”, i “Campi di Girasoli”, “Gli Iris” ed altri ovviamente.

Van Gogh ad Arles: iris

Rimanendo sempre in centro ad Arles ti consiglio di visitare anche questi due luoghi

Van Gogh ad Arles: Fondazione Van Gogh e l’Espace Van Gogh

Iniziamo dall’Espace Van Gogh, che è l’ex manicomio dove fu rinchiuso Vincent, a seguito della denuncia dei vicini circa la follia che attanagliava il pittore.

All’interno, le stanze poste al piano terra ed al primo piano, sono, oggi, uffici e spazi espositivi ma ciò che colpisce maggiormente l’occhio del visitatore è il giardino fiorito, al centro di questo quadrato che sembra donare pace e una sensazione di calma. Probabilmente fu così anche per Vincent che prese, in questo luogo, spunto per dipingere successivamente gli Iris.

Van Gogh ad Arles: ospedale
Van Gogh ad Arles: ospedale reale

La Fondazione invece è stata voluta successivamente dalle autorità sia per celebrare il pittore Van Gogh che per mutuarne il desiderio di creare ad Arles un centro di artisti. All’interno dei suoi spazi si possono osservare opere di pittori contemporanei come Botero ed altri.

Peccato che Arles, stranamente, non abbia alcuna opera di Vincent; strani scherzi fa il destino!

Se hai la possibilità di poterti allontanare dal centro perché automunito, recati ad appena quattro chilometri, in circa una decina di minuti dalla città, sulla statale D35 in direzione sud verso Bouc dove potrai vedere un’altra famosa opera di Van Gogh ossia il

Van Gogh ad Arles: Pont de Langlois

È un ponte su un canale come se ne vedono tanti in questa zona ma questo ha la particolarità di essere stato immortalato in una tela e, pertanto, è assurto agli “onori della gloria”.

I locali lo chiamano anche Pont Van Gogh ma cos’è che colpì Vincent a tal punto da volerlo dipingere. Semplice!

Van Gogh ad Arles: ponte di langlois

Questo doppio ponte levatoio, come tutta una serie di ponti identici che si trovano lungo il canale, fu progettato da un ingegnere olandese che ricordò, nello stile, a Van Gogh la propria patria.

Van Gogh ad Arles: ponte di langlois2

Inutile dire che la visita è gratuita e che è possibile girarci attorno.

Devo però avvertirti che ciò che vedrai non è nel punto esatto dove si trovava quando fu dipinto e non è nemmeno lo stesso ma una ricostruzione dell’originale andato distrutto e si trova a qualche chilometro di distanza. Non è facile da individuare ma, fortunatamente, è ben segnalato nelle indicazioni.

Comunque per maggiori dettagli ti invito a recarti presso il locale Ufficio del Turismo dove ti daranno un itinerario da seguire sulle orme di Van Gogh.

Non mi rimane che salutarti, invitandoti a seguirmi per nuove avventure!

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A presto.

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