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Viaggio in Olanda in 3 settimane – 2ª parte

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Viaggio in Olanda – non esiste solo Amsterdam

Ciao caro viaggiatore, continuo, questa seconda parte del nostro viaggio in Olanda che ti porterà a conoscere non solo Amsterdam ma anche tanti piccoli centri, per dimensioni, di cui alcuni, “grandi” nella storia, pertanto non perdiamo altro tempo ed iniziamo da dove ci eravamo fermati ossia da Amsterdam.

Dopo aver raggiunto il nostro albergo ed aver preso possesso della camera abbiamo deciso come prima cosa da fare di dirigerci verso Stationsplein dove si trova l’infopoint, li abbiamo ritirato le amsterdam city card che avevamo preventivamente comprato online (risparmiando una ventina di euro) e grazie alle quali abbiamo avuto la possibilità di poter usufruire di numerosi vantaggi come la gratuità di tutti i mezzi pubblici e di tantissimi musei oltre al giro in battello e molti sconti presso gli esercizi convenzionati. Ovviamente avevamo anche prenotato la visita al Van Gogh Museum così abbiamo potuto entrare subito evitando la fila.

I Amsterdam

Amsterdam è sicuramente una città dove la multiculturalità, l’apertura mentale e la tolleranza sono valori che i cittadini hanno ben impresso nel loro dna unitamente a quel senso di “vivi e lascia vivere” che non guasta.

Sono certo che anche qui, caro amico viaggiatore, non ti annoierai perché in qualunque orario del giorno, della sera o della notte ci sarà sempre qualcosa che potrai fare, dalla visita ai musei a quello del mercato dei fiori passando per i tanti monumenti. E poi i suoi cento canali con i seicento ponti che li attraversano ognuno con una sua caratteristica, i parchi ed i quartieri alcuni dei quali famosi in tutto il mondo come il Joordan il vecchio quartiere operaio dove vi abitavano il pittore Rembrandt ed il poeta Voendel e oggi pieno di locali e centro della movida oppure il celeberrimo quartiere a luci rosse che la notte si anima ancor più del giorno e che con le sue luci colorate è un incanto per i turisti.

Per il nostro viaggio in Olanda Amsterdam, per noi, non è stata soltanto la meta finale da visitare ma anche il campo base per scoprire le città limitrofe e quindi dopo aver girato in lungo ed in largo ed aver esplorato quasi tutto ciò che c’era da vedere ad Amsterdam ci siamo dedicati all’esplorazione della vicina Leida o Leiden come dicono da queste parti.

Monumento a Rembrandt a LeidenComincio subito col dirti che Leiden è famosa oltre che per l’università, la più antica dell’Olanda, anche per aver dato i natati a Rembrandt infatti è tra le sue case e i suoi canali che ha iniziato la sua carriera artistica prima di trasferirsi ad Amsterdam.

Il centro storico di Leiden è uno dei più caratteristici dell’Olanda troverai antichi canali navigabili che si districano in mezzo ad antichi palazzi ed imbarcazioni ora utilizzate come caffetterie e ristoranti ed è proprio uno di questi canali il Rapenburggracht uno dei più antichi della città creato intorno al 1389 che sicuramente attirerà la tua attenzione. Leiden è un piccolo scrigno di tesori da scoprire un po’ alla volta ma soprattutto da “gustare” lentamente perché oltre alle chiese, veri e propri monumenti medievali, come quella di San Pietro patrono della città (per questo viene anche chiamata la città delle chiavi) e quella di San Pancrazio potrai visitare la casa museo di Rembrandt oppure l’unico mulino rimasto che è anche il più vecchio della città.

Ti consiglio anche una visita all’Orto Botanico perché è qui che si è diffusa la cultura del tulipano così come ti confido una curiosità perché sicuramente, girando per il centro storico ti imbatterai in spezzoni di poesie scritte sui muri di alcune case. Le poesie, scritte in lingua originale, sono di Orazione, Marinetti o Montale.

Insomma un tripudio di panorami romantici e luoghi di movida che, sono certo, te la faranno apprezzare forse anche più di tante altre città più blasonate.

Dopo aver visitato la parte nord-occidentale della Nazione il nostro viaggio in Olanda è proseguito esplorando le cittadine che si trovano a nord di Amsterdam, pertanto, partiti di buon’ora, ci siamo diretti verso Edam anch’essa famosa perché da il nome ad un altro tipico formaggio olandese.

Devo dirti in tutta onestà che sono rimasto un po’ deluso dalla città. Pensavo fosse simile a Gouda visto che sono accomunate dallo stesso “destino” ma Edam rinomata per il suo formaggio, l’Edammer in realtà è totalmente diversa ed a parte una piccola piazza anzi, più che una piazza oserei dire uno spiazzo, all’inizio della città dove vi si trova un caseificio con la pesa pubblica (è qui che in estate viene effettuato il mercato dei formaggi come vuole l’antica tradizione con il formaggio che viene traghettato dai canali alla terraferma e da li fino alla piazza del paese ma perso) ed un corso principale non c’è altro da vedere per cui abbastanza delusi ci siamo rimessi subito in maLa Torre di Hoorncchina e siam andati alla scoperta di due piccoli centri che anticamente erano dei borghi marinari.

La prima tappa è stata Hoorn, un tempo capitale della Frisia occidentale ma anche la  capitale delle mucche frisone quelle bianche e nere che chissà perché associamo sempre alla Svizzera, era una città molto ricca ed importante grazie ai traffici, basti pensare che il più famoso Capo Hoorn in Sudafrica deve il suo nome proprio a questa città di cui il navigatore Willem Schoutens. Ti dico subito che la zona più caratteristica è il porto con la sua torre del 1532 e d’altronde non poteva essere diversamente visto che da sempre è stato l’anima della città ma per arrivare al porto ti troverai a costeggiare vicino ad edifici con la facciata talmente storta che sembrano stiano per venire giù per cui sono certo che ti piacerà e se decidessi di visitarla di sabato la troverai piena di vita visto che in tale giorno si svolge il mercato che richiama persone da tutti i posti limitrofi. Hoorn è piccola per cui ti basteranno due o tre ore per visitarla, almeno noi tanto ne abbiamo impiegato.

Lasciata Hoorn la tappa successiva è stata Volendam.

Questa piccola cittadina si visita in fretta ma è facile perdere delle ore da trascorrere presso i locali del folcloristico porto pieno di imbarcazioni sia da diporto che da pesca. In origine Volendam era il porto di Edam poi dalla seconda metà del 1300 ha iniziato a vivere di vita propria. Dopo che avrai visitato il porto ti coniglio di recarti alle spalle del porto ed inoltrarti nel Doolhof che significa labirinto una zona caratteristica fatta di viuzze, canali e ponti levatoi. Potrai visitare fattorie di formaggi e botteghe di zoccoli a se sarai fortunato potrai imbatterti negli abitanti vestiti dei loro tradizionali costumi olandesi che sfoggiano in varie occasioni.

Come dicevo prima anche Volendam si visita in breve tempo perciò, il tempo di rimettersi in macchina, ci avviamo alla scoperta dell’ultima cittadina dislocata lungo una ipotetica linea che da nord  scende verso Amsterdam, e cioè Marken.

Devi sapere che fino a circa sessanta anni fa Marken era un isolotto in mezzo al mare e non era certo facile da raggiungere infatti fino al 1957 la barca era l’unico mezzo per raggiungere questa isoletta questo aveva fatto si che la comunità insediata nell’isola fosse stata preservata mantenendo le usanze e vivendo quasi esclusivamente di pesca.

La costruzione nel 1932 della grande diga di Afsluitdijk e poi della strada rialzata nel 1957, cambiò la sua storia al punto che oggi questo villaggio vive prevalentemente di turismo al punto da essere diventato quasi un museo a cielo aperto.

Ciò che mi ha colpito di più e che sono certo colpirà anche te sono le sue casette in legno verniciate in prevalentemente di verde o di nero con il caratteristico frontone triangolare e poi immancabile è la visita all’Het Paard van Marken, cioè il faro che anche se non è possibile visitarlo all’interno regala momenti suggestivi osservandolo dall’esterno.

Ebbene caro viaggiatore, il tempo tiranno ci ha impedito di proseguire ed esplorare altre zone di questa bellissima terra e non è detto che in futuro non possiamo tornarci. Sicuramente ci riteniamo soddisfatti di quanto abbiamo visto ma è arrivato il momento di fare le valigie e cominciare il nostro viaggio di ritorno che ci riporta a casa.

Ovviamente abbiamo previsto altre due tappe intermedie per non fare tutta una tirata e per continuare a vedere qualche cosa di nuovo ed anche di completamente diverso per cui, come dicevo prima, fatti i bagagli e rimessoci in viaggio ci siamo diretti verso la nostra tappa successiva.

Liceo privato a StrasburgoLa meta scelta è stata Strasburgo e devo dirti, caro amico, che mai tappa è stata più indovinata. Strasburgo si è dimostrata essere una città fantastica e noi ce ne siamo subito innamorati.

Caro viaggiatore, devi sapere che, per il suo passato appartenente in vari periodi della storia alternativamente alla germania ed alla francia, Strasburgo rappresenta sicuramente l’anima europea tanto da essere stata scelta quale capitale dell’Unione Europea ed in questa città sono presenti ben tre istituzioni europee; Parlamento europeo, la Corte dei diritti dell’uomo e il Consiglio d’Europa.

Strasburgo è un piccolo gioiello, una città vivibilissima ed a misura d’uomo che sa coniugare la modernità dei suoi edifici in acciaio e cemento con le sue tradizioni fatte di edifici a graticcio e di vita vissuta lungo i fiumi. Essa ha saputo prendere il meglio delle due culture quella pragmatica tedesca e quella più raffinata francese per noi è stata una piacevole emozione girare senza una meta precisa tra le viuzze del centro storico così è stato uno stupore crescente ogni qualvolta scoprivamo degli scorci particolari o raggiungevamo i monumenti che ci eravamo prefissi di vedere rendendoci conto che la meta finale passava quasi in secondo piano rispetto a ciò che vedevamo nel mentre.

A Strasburgo abbiamo alloggiato in un appartamento sempre trovato tramite airbnb a dieci minuti dal centro e fortunatamente non abbiamo avuto problemi di parcheggio per cui ci siamo tranquillamente dimenticati della macchina anche perché la zona del centro storico e i suoi immediati dintorni si girano tranquillamente a piedi.

Inoltre, e questo te lo consiglio caldamente, abbiamo effettuato il giro in battello che, tramite una spiegazione meticolosa ed accurata fornita tramite audioguida, ci ha permesso di vedere la città non soltanto da un altro punto di vista ma anche e soprattutto di memorizzare i luoghi per poi poterci ritornare con calma a piedi.

Le cose da vedere qui sono veramente tante per cui ti invito a leggere il dettaglio della visita nella sezione viaggi del blog, quello che invece voglio raccontarti come curiosità è che proprio qui il 25 aprile 1792 ad opera del poeta e compositore Claude Joseph Rouget de Lisle fu composta “la Marsigliese” che sarebbe diventato in seguito l’inno nazionale della francia.

Dopo aver girato e scoperto quanto più potevamo di questa bellissima città è arrivato il momento per noi di ripartire per cui fatti i bagagli e caricata la macchina ci siamo rimessi in viaggio con ancora negli occhi e nel cuore i ricordi e le emozioni di ciò che abbiamo visto in tanti giorni con la consapevolezza di essere giunti alla fine della nostra vacanza ma già pensando al prossimo viaggio.

Come abbiamo fatto per l’andata abbiamo preferito allungare un po’ e ripassare dall’Austria e, varcato il Brennero, siamo rientrati in Italia dove siamo stati accolti da una pioggia torrenziale sigh e pensare che finora avevamo goduto di tempo splendido e di temperature primaverili.

Io avevo proposto a Patrizia di ritornare in Olanda ma lei è stata irremovibile così dopo una sosta tecnica di una notte ci siamo rimessi in cammino per giungere definitivamente a casa.

Bene caro amico che mi leggi spero che questo racconto ti abbia entusiasmato e dato spunti per un possibile itinerario. Non dimenticare di leggere anche la prima parte di questo racconto, lo trovi qui e, come sempre, ti invito a leggere le descrizioni più approfondite delle singole città in modo da poterti essere d’aiuto quando avrai trasformato i tuoi ViaggiCheSogni in splendida realtà.

Per il momento ti saluto e come sempre “stay tuned”

Ciao

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